Happy Casa per il Perù

Insieme per la clinica Santa Teresa di Abancay

Abancay è una cittadina posta a 2400 metri sulle Ande, nella regione dell’ Apurimac, una delle più povere del Perù.

È una regione con numerose comunità escluse, immerse in povertà estrema. La maggior parte delle persone sono di origine autoctona e vivono in zone rurali, difficilmente raggiungibili. Anche le infrastrutture sono povere, con strade pericolose, acqua potabile e servizi igienico-sanitari carenti.
Molto spesso è difficile trasportare medici e sanitari verso le zone rurali e montane della provincia di Abancay e di pazienti e malati verso le strutture sanitarie. Non vi sono inoltre adeguati programmi di prevenzione e promozione della salute, così come vi è un’inadeguata informazione ed educazione sulla salute rivolta ai componenti di questa comunità.
Grazie al dott. Antonio Rubino, Direttore della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione del Presidio Ospedaliero Valle d’Itria di Martina Franca, e alla sua missione umanitaria in Perù, è stata donata un’ambulanza attrezzata ed apparecchiature medicali necessarie per una terapia intensiva post-operatoria alla Clinica Santa Teresa di Abancay.
La Clinica Santa Teresa, nata 48 anni fa su iniziativa dell’arcivescovo, Mons. Enrique Pelach, aveva lo scopo iniziale di curare i malati di lebbra. Nel tempo ha sviluppato la sua vocazione all’aiuto dei più poveri, divenendo un centro di prestazioni sanitarie di alta qualità, riconosciuto nella regione.
Suor Cristina Vidal Zapatero, direttrice della Clinica gestita dalla Caritas diocesana, nel 2017 ha cercato e trovato sostegno presso il Distretto 2120 del Rotary International (che comprende tutti i Club di Puglia e Basilicata) e, grazie all’entusiastica partecipazione di ben 30 Rotary Club locali, dello stesso Distretto 2120 e della Fondazione Rotary, ha visto la raccolta di ben 80.000 dollari, donati alla Clinica Santa Teresa per l’acquisto dell’ambulanza attrezzata.
L’ambulanza è stata inaugurata il 13 ottobre 2018, in occasione dei 48 anni di fondazione della Clinica, ed è completa di ventilatore, monitor-defibrillatore, pompa infusionale e saturimetro, oltre a varie altre attrezzature che ne fanno il miglior mezzo medicale attualmente in circolazione nella zona. Il mezzo consente anche la realizzazione di programmi di educazione sanitaria con la distribuzione di materiale informativo tra la popolazione, per la prevenzione delle malattie.

Accanto a questo grande risultato, è sorta poi la necessità di attrezzare una terapia intensiva post-operatoria, per seguire i pazienti più delicati nelle prime ore dopo l’intervento chirurgico.
Happy Casa Store ha sovvenzionato con generosità il progetto, garantendo le risorse finanziarie per l’acquisto di un ventilatore ed un monitor di elevate prestazioni ed altre apparecchiature medicali, necessarie per la realizzazione dell’area critica all’interno della Clinica.

Il Dott. Rubino insieme alla Clinica Santa Teresa ha potuto partecipare a numerose iniziative:

– un corso per l’utilizzo delle apparecchiature di terapia intensiva
– ed un corso di Rianimazione cardiopolmonare di base

Ha collaborato con la dott.ssa Serena Bavetta nella realizzazione di due Campagne di Salute presso le popolazioni rurali dei villaggi di Pampahura e di Tambo, con visite mediche e distribuzione di farmaci e presidi sanitari.

Sono stati anche distribuiti opuscoli per l’educazione all’igiene;

Ha effettuato campagne di educazione sanitaria presso l’Orfanotrofio Statale Aldea e l’Orfanotrofio delle Suore missionarie di Abancay, avendo realizzato dei libri illustrati da un’artista martinese (Daniela Giummo) sull’uso corretto dell’acqua (lavarsi le mani, protezione delle falde), sull’igiene orale e la lotta ai germì; ha partecipato alla campagna di distribuzione di indumenti per i reclusi del carcere di Abancay.

È stata un’importante esperienza umana e professionale, sentendoci direttamente al servizio di chi ha bisogno non sono di aiuti concreti ma anche di una vicinanza che ci restituisce umanità.

Un’umanità che rischiamo di perdere in una società che spinge verso un egoistico isolamento.